Gli anime e i manga: il mio angolo di Giappone

“GLI” anime (e non con “LE”, perché altrimenti si farebbe riferimento agli spiriti) e i manga sono una delle mie passioni più grandi, fin dal 2020, anno in cui sono entrata in questo “mondo”, grazie a mia sorella. I manga sono una tipologia di fumetto, nati in Giappone, realizzati dai mangaka e hanno la particolarità di essere letti al contrario rispetto ai soliti (ad esempio i comics della Marvel), perché in Giappone tutti i fumetti sono rilegati a destra, in quanto in giapponese si scrive dall’alto verso il basso e il senso di lettura va da destra. Qualora questi manga vengano animati, prendono il nome di anime.

Tra i più celebri mangaka, per le loro storie o per il loro stile di illustrazione, citiamo Akira Toriyama con Dragon Ball, Eiichirō Oda con One piece e Masashi Kishimoto con Naruto, Tite kubo con Bleach, Hajime Isayama per L’attacco dei Giganti. Gli anime e alcuni manga, spesso, sono definiti per bambini, ma in realtà risultano essere caratterizzati da storie complesse e articolate, dal momento che ci sono diversi generi come quello di azione, psicologico, fantasy, storico o apocalittico, mecha (con i robot), sportivo, romantico oppure bl (boys love). In Giappone, addirittura, è presente una zona dedicata proprio agli appassionati, ovvero Akihabara, un distretto centrale di Tokyo.

Inoltre, sono organizzate fiere del fumetto, all’interno delle quali ci sono stand in cui si vendono manga, gadgets e peluches dei vari personaggi ed è possibile incontrare anche cosplayer, coloro che fabbricano ed indossano particolari costumi al fine di impersonare i vari protagonisti delle storie. Personalmente, attraverso questa passione, ho avuto modo di conoscere gente proveniente da diverse parti d’Italia, tramite gruppi online su WhatsApp o Instagram oppure nel mio paesino, precisamente a scuola e ciò ha favorito la socializzazione e la condivisione di idee e pareri, nonostante la mia riservatezza.

Un aspetto che ho potenziato con il PCTO all’estero a Malta, durante il quale ho avuto l’opportunità di interagire con ragazzi provenienti da diverse parti del mondo e con la mia stessa passione. Con gli anime, infatti, si ha la possibilità di iniziare a scoprire una nuova lingua con la sua cultura e, come nel mio caso, di iniziare a entusiasmarsi al mondo del doppiaggio, che sia quello giapponese, italiano o anche di altre lingue.

Nonostante vengano descritti come strani da chi non li guarda, gli anime sono davvero un modo per evadere dalla realtà e di entrarne in uno proprio; spesso ciò può aiutare tanto, specialmente se ci si trova in situazioni emotive particolari o difficili, inoltre, in questi casi anche vedere il proprio personaggio preferito, che sta particolarmente a cuore, può veramente essere di supporto, poiché può lasciare un insegnamento anche per delle piccole cose, ma che comunque lasciano il segno.

Per concludere, sono del parere che tutti dovrebbero avere la chance di vedere gli anime o di leggere i manga, almeno una volta nella vita, che siano adulti o che siano bambini e ragazzi, perché è veramente un mondo affascinante, da cui si può imparare tanto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto