Michele Salvemini, in arte Caparezza, rapper nato a Molfetta nel 1973, e i poeti futuristi del primo Novecento, nonostante le differenze di epoca e contesto, condividono la libertà d’espressione senza limiti, i testi provocatori e la volontà di essere anticonformisti. I poeti futuristi giocavano con il linguaggio, creando onomatopee (es. din don), termini nuovi e un ritmo incalzante nei loro testi; Caparezza, oggi, utilizza rime, giochi di parole e suoni, realizzando testi dinamici e coinvolgenti, simili alla musicalità dei versi futuristi.
Un aspetto comune è la critica alla società, infatti i Futuristi volevano rompere con il passato e criticavano la tradizione e le convenzioni sociali, così come Caparezza nei suoi testi attacca l’ipocrisia, gli stereotipi e il pensiero dominante, spesso servendosi dell’ironia. Entrambi condividono energia e ritmo frenetico, infatti, il Futurismo esaltava la velocità, il movimento e l’energia della modernità, Caparezza nei suoi brani più ritmati, usa un flow veloce, che ricorda la passione e lo slancio futurista.
Un aspetto fondamentale di questa letteratura è la celebrazione del cambiamento continuo e della rivoluzione artistica, utilizzando contemporaneamente parole, immagini e suoni e mescolando arti diverse, anche Caparezza, in linea con quest’ottica, rifiuta la musica commerciale standardizzata, unendo generi musicali differenti.
Studiando in classe il componimento poetico di Aldo Palazzeschi, poeta futurista, dal titolo “E lasciatemi divertire” del 1910, in cui emerge l’idea di una poesia come gioco e in contrapposizione a quella tradizionale, mi è subito venuta in mente la canzone di protesta “Sono fuori dal tunnel” del 2003 di Caparezza. Un testo che si distingue per il ritmo veloce e per la sua ironia, attraverso la quale l’autore intende criticare il bisogno di divertirsi a tutti i costi, facendo tutti le stesse cose altrimenti si è “out” e l’ironia della sorte è che il brano è finito proprio col diventare uno degli inni del divertimento stesso da demolire.
Caparezza gioca abilmente con il linguaggio, come nella prima strofa vi è “sono fuori dal tunnel EL, EL , EL del divertimento O ,O ,O” ; oppure nella seconda strofa vi è la ripetizione della S “di te che spendi stipendi stipato in posti stupendi”.
Collegamenti…osservazioni che fanno comprendere come la letteratura è tutt’altro che “roba morta”! Anzi, è una forza in continua evoluzione, che continua a influenzare e arricchire le nostre vite in modi profondi e significativi.
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